Sono in viaggio per lavoro da ormai più di vent’anni ma solo ora inizio a sentirmi davvero un cittadino del mondo che viaggia “leggero” con solo bagaglio a mano.
Finalmente mi sono lasciato alle spalle la sensazione di estraneità e di incertezza descritta così bene da Cesare Pavese “viaggiare è una brutalità. Obbliga ad avere fiducia negli stranieri e a perdere di vista il comfort familiare della casa e degli amici. Ci si sente costantemente in equilibrio…”.
Ora è il momento della letizia, della grazia di sentirsi un pellegrino su questa terra che dipende anche dagli altri e dalle loro cure.
Viaggiare è mettersi in discussione ogni giorno, avere fiducia in sè stessi e negli altri. Puoi curare ogni dettaglio ma non è possibile prevedere l’imprevisto.
La cancellazione di un volo, un container bloccato in dogana, un appuntamento istituzionale che salta, lo smarrimento del bagaglio (da stiva) sono casistiche frequenti che ti rendono un funambolo del quotidiano.
E tutto ciò che hai imparato camminando sospeso su un filo lo riporti a casa, cercando di viaggiare leggero, solo con bagaglio a mano.
Ecco l’augurio che faccio a Nico e Mat: diventare grandi e cittadini del mondo viaggiando leggeri.
Fabio Catellani
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