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ALLA RICERCA DELLA FIDUCIA COMUNE

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Poltiche sociali ed abitative: 3 domande all’Assessore Gabriele Rabaiotti.

Fabio Catellani Fabio Catellani
3 Agosto 2021

3 interessanti risposte da approfondire.

Assessore Rabaiotti, un bilancio della Giunta Sala con particolare riferimento alle politiche sociali ed abitative? 

È stata una esperienza per me importante. Mi ha permesso di capire forze e debolezze della risposta pubblica locale. Vincoli ed opportunità oggi presenti nell’amministrazione comunale. La giunta Sala è stata una giunta molto operativa, attenta a verificare la fattibilità dei progetti e delle proposte. Ha cercato di tradurre in fatti e in opere quello che di bello e di giusto è stato elaborato e suggerito in questi cinque anni. Molto coraggiosa la scelta sostenuta dal Sindaco e da tutte le colleghe e i colleghi di giunta di dedicare 120 milioni di euro del bilancio comunale al recupero di 3000 appartamenti popolari del Comune per poterli finalmente assegnare a nuove famiglie in cerca di casa. Non dimentichiamo che da marzo 2020 siamo stati chiamati a rispondere ad una città piegata dalla pandemia.


Come affrontare la sovrapposizione di competenze tra Comune e Regione in tema di edilizia pubblica? 

Non dovrebbero esserci grandi sovrapposizioni tra Regione e Comune.
A Regione spetta il reperimento delle risorse e la loro programmazione, oltre che il compito di fare le leggi con criterio. Il Comune è un esecutore e, come nei casi di san siro, lorenteggio, corvetto, niguarda, greco, può essere promotore e organizzatore di progetti di riqualificazione dei quartieri popolari. Il nodo delicato che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni sarà quello del rapporto tra Comune di Milano e Aler. Quello sì è un punto di grande interesse e di non facile soluzione. Servono coraggio e intelligenza.

Perché è così difficile incentivare il privato ad “investire” nell’edilizia convenzionata e nell’housing sociale?

Perché il privato tende a preferire e scegliere mosse a rischio contenuto. Investimenti che rientrino nel breve periodo senza troppi rischi. Siamo in un paese che parla ai proprietari e che non ha mai sviluppato una politica dell’abitare orientata all’affitto. E invece questo servirebbe nelle grandi città italiane. Anche a Milano.
Inoltre l’affitto trascina con sé il tema della gestione. Rispetto al precedente Piano di Governo del territorio abbiamo aumentato la richiesta di quote destinata all’affitto accessibile e abbiamo considerato, primo grande comune in Italia, l’edilizia popolare (pubblica) un servizio di interesse generale. Questo ha importanti ricadute sull’atteggiamento degli operatori e degli sviluppatori privati.

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