Il documento condiviso dal “Coordinamento di associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali della diocesi di Milano”. Spunti, riflessioni ed auspici.
In vista delle elezioni amministrative che si svolgeranno in autunno in molti Comuni del territorio diocesano, il “Coordinamento di associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali della diocesi di Milano” ha sottoscritto il documento comune “Tocca a noi, tutti insieme”, esplicitamente ispirato all’ultimo “Discorso alla città” pronunciato dall’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, in occasione della celebrazione Sant’Ambrogio.
Quattro i temi condivisi dal Coordinamento:
1. Lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile;
2. Welfare, di comunità, salute ed accoglienza;
3. Educazione, cultura e famiglia;
4. Politica e partecipazione.
Nel testo il Coordinamento auspica anzitutto che il prossimo appuntamento con le urne sia l’occasione per realizzare, a partire dai Comuni coinvolti, “una comunità più solidale e fraterna, capace di dare voce e valorizzare il pluralismo sociale”, attraverso una “politica competente” che, al di là delle contrapposizioni (“non è il tempo di pregiudizi ideologici o di soluzioni preconfezionate”), sia “capace di una visione lungimirante e non sottomessa alla tecnocrazia”. Sono sicuramente lieto che si sia giunti a condividere un documento, credo che questo sia un primo significativo passo di dialogo e possa costituire, al di là di ogni sensibilità individuale “quattro pilastri” fondamentali per l’impegno di ciascuno di noi, nell’unicità della nostra testimonianza quotidiana. Non ho partecipato né direttamente né indirettamente ai lavori che hanno portato alla redazione del documento; percepisco comunque dalla lettura che ciascuno dei partecipanti si sia “presentato con un fiore”, perché appunto perchè per costruire tutto ci vuole un fiore, davvero.
Credo sia proprio dai contenuti condivisi nel documento che si possa avviare un dialogo, franco, aperto, anche aspro si possa superare l’eccesso di particolarismo frammentato che non può che essere divisivo.
Perché non avviare un progetto a medio termine che possa portare ad una maggiore unità del nostro mondo. Io ci credo. Credo sia possibile. Ma dobbiamo partire dai “contenuti” e non dai “contenitori”. E ci vuole coraggio e fiducia.
A livello personale “sento” molto il quarto pilastro del documento: Politica e partecipazione. Io so che noi non siamo di quelli che dicono: “Ora basta! Sono stanco!” (cfr. 1Re 19,4), piuttosto siamo quelli che dicono “Eccomi!”. Io so che non siamo di quelli che dicono “Per favore aiutateci!”, ma piuttosto quelli che dicono: “Che cosa possiamo fare per aiutare?”.
Pensando alla politica, alla migliore politica ricordo dall’autobiografia di Nelson Mandela “Ho percorso questo lungo cammino verso la libertà sforzandomi di non esitare, e ho fatto alcuni passi falsi lungo la via. Ma ho scoperto che dopo aver scalato una montagna ce ne sono sempre più difficili da scalare”.
Fabio Catellani
Lascia un commento