Un libro. Un docufilm. Gli articoli di un giuslavorista. La mia esperienza.
Il libro: Quando tornerò di Marco Balzano, Einaudi.
Il docufilm: Figli di Abramo di Simone Pizzi, Habanero e Cooperativa in Dialogo.
Gli articoli: tanti di Pietro Ichino, letti sul suo sito.
La mia esperienza: Duni è famiglia.
Agosto 2022: un pensiero alle Tate invisibili.
Scrivo solo della mia famiglia e delle Tate invisibili. Tutto il resto mi ha aiutato ad osservare meglio la realtà.
Duni è famiglia dal 2004, anno del mio matrimonio con Barbara. Viene dalle Filippine, ha lasciato la sua famiglia per venire in Italia. Lo ha fatto per la sua famiglia, per offrirle una prospettiva, una possibilità. E’ venuta sola; accompagnata solo da un grande coraggio e da una fede autentica. Da parte nostra abbiamo solo fatto da subito le cose perbene: assunzione con il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico.
Da circa 20 anni Duni è famiglia. Ci unisce un legame profondo. Ricordo ancora gli sguardi di Barbara, era serena e sicura nell’affidarle i nostri bambini. Avevamo capito che li avrebbe accuditi come noi. Matteo ha detto le sue prime parole con Duni, ricordo ancora la nostra gioia.
Duni parla poco da sempre. E’ una persona molto riservata. Non ci ha mai abbandonato, non è mai venuta meno al suo impegno. Abbiamo potuto sempre contare su di lei e non è certamente un aspetto banale con due genitori lavoratori.
Negli ultimi due anni abbiamo condiviso molte tribolazioni, la malattia di Barbara, il Covid e l’apprensione verso i bambini. Poche parole e tanta compassione. Barbara ci ha poi lasciato, abbiamo pianto tanto insieme, poi il Covid noi lieve e lei pesante, la guarigione, il ritorno dopo tre mesi di assenza.
E da allora ancora più presente, più affettuosa con i bambini.
Grazie Duni. A te e a tutte le Tate invisibili che ci aiutano a crescere i nostri figli come fossero i loro. Perché tutti abbiamo bisogno di famiglia.
E se improvvisamente tutte le Tate invisibili ci lasciassero? Chi svolgerebbe la loro insostituibile opera?
A loro un pensiero riconoscente perché siamo tutti figli di Abramo.
Fabio Catellani
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