Il ragazzo della Vespa ti guarda sempre negli occhi; non mi capita spesso di incontrare persone che lo facciano così, con naturalezza. Gli viene proprio bene. Non saprei dire se sia superbia o spocchia oppure solo un po’ di attenzione nei confronti di chi incontra. Ho notato che lo fa anche con la mia collega e, a prima vista sembra proprio una sua prerogativa. Carla dice che è un tipo arrogante e presuntuoso anche se è sempre apparentemente educato e gentile: saluta, guardandoti negli occhi appunto, ti chiede, sempre guardandoti negli occhi, dieci bocconcini morbidi oppure sei arabi e al sabato un bel pezzo di focaccia, sottile e con un lato di bordo.
Però potrebbe togliersi il casco prima di entrare in negozio; già parcheggia sul marciapiede, potrebbe lasciarlo sulla sella, chi ruberebbe un vecchio casco? Forse è per questo che Carla lo trova spocchioso. Non saprei. Forse è solo pigrizia.
Il ragazzo della Vespa indossa sempre uno zaino, di quelli che si usano in montagna, ma che ora vanno di moda per portare il pc e i documenti del lavoro mentre il sabato invece è carico di sacchetti della spesa dai quali spuntano sempre anche dei fiori che viene quasi da chiedergli dove le metta tutte quelle piante.
Il ragazzo della Vespa anche quando piove: dovreste vederlo tutto intabarrato con una cerata rossa giacca e pantalone che sgocciola dappertutto in negozio oppure senza nulla tutto bagnato perché il maltempo l’ha sorpreso.
Il ragazzo della Vespa a volte è mattiniero: sono le sette ed è ancora buio.
Il ragazzo della Vespa è un papà di due bei ragazzi: ogni tanto vengono insieme dopo la scuola a comprare il pane e la focaccia. Proprio due ragazzi educati e gentili come una volta.
Il ragazzo della Vespa si presenta bene; ha modi sicuri e molto garbati “Buongiorno, per favore e grazie”; certo è capitato che se qualche cliente prova a saltare il turno lui dica “mi scusi, toccherebbe a me”. Certo negli attimi immediatamente successivi potrebbe accendersi una banale discussione ma non credo che il ragazzo della Vespa litigherebbe, almeno finora non è mai successo.
Il ragazzo della Vespa è affidabile: se prenota le mattonelle ben cotte stai sicura che le passa a prendere; un paio di volte ci ha chiamati appena prima della chiusura avvisandoci che sarebbe arrivato in tempo. E così è stato. Il ragazzo della Vespa è una persona perbene, si vede; ed è anche altruista. Un sabato pomeriggio prima della chiusura era rimasta solo una grande mattonella e sentendo che la signora dietro di lui non l’avrebbe avuta, le chiese se voleva fare a metà. Non sono mica tanti i clienti come il ragazzo della Vespa. La signora dietro di lui stupita, lo ringraziò con un grande e unico sorriso per metà mattonella.
Il ragazzo della Vespa è spiritoso: ogni volta che è in negozio strappa sempre un sorriso a noi ragazze dietro il banco e ai clienti; ha la battuta sempre pronta sia con me che con Carla e le signore del quartiere, perché il nostro è davvero un negozio di quartiere, da generazioni, di generazione in generazione da oltre cent’anni.
Il ragazzo della Vespa è senza tempo, non saprei che età abbia, forse trenta, quaranta o cinquant’anni, ma non è importante perché il ragazzo della Vespa è davvero senza tempo, come quei golf a girocollo che non passano mai di moda e ti fanno sentire sempre un ragazzo quando lo indossi con un paio di pantaloni larghi e le scarpe da ginnastica.
Il ragazzo della Vespa è il ragazzo che vedo. E per questo ti sorprende. Con il suo sorriso rassicurante conta la moneta che in cassa fa sempre comodo.
Fabio Catellani
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