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Fabio Catellani

ALLA RICERCA DELLA FIDUCIA COMUNE

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Grazie a Pierangelo Bertoli, ho “riascoltato” Pescatore. Seduto sul molo del porticciolo di Selinunte (TP).

Fabio Catellani Fabio Catellani
13 Agosto 2022

“Pesca forza tira pescatore

Pesca e non ti fermare

Poco pesce nella rete

Lunghi giorni in mezzo al mare”

Una bella giornata: cielo terso, sole già caldo, mare piatto. Solo una leggera brezza. Tarda mattinata. Nico e Matte giocano a calcio sulla spiaggia.

Io sono sempre affascinato dai porticcioli e dai motopescherecci. Fin da bambino, quando con la mia famiglia e i nostri amici, si viaggiava con la roulotte  in Jugoslavia.

Mi avvio. In lontananza vedo alcuni marinai che sotto un ombrellone e grandi cappelli di paglia si riparano dal sole ormai alto.

Mi avvicino. Li osservo.  Sono quattro o cinque lupi di mare che cuciono delle gigantesche reti. Mi stupisce la loro pazienza e la loro perizia. La loro silenziosa perizia.

Dopo qualche minuto chiedo: “Posso avvicinarmi” rispondono insieme “Certo, si avvicini”.

Scendo qualche gradino e mi siedo sull’ultimo. Inizio a fare domande. Loro rispondono con garbo “per noi un è un piacere vedere qualcuno interessato al nostro lavoro”. Credo poi si siano pentiti di questa disponibilità perché per i tre giorni successivi sono da loro a fare domande, le più disparate.

Riporto solo qualche risposta, in ordine sparso, ringraziandoli per la pazienza.

“I delfini sono a bucare le reti, ma meno male che ci sono…”

“Il nostro è un lavoro che si sta perdendo, ci vuole tanta passione…”

“Quando tiriamo a bordo le reti c’è sempre un’inquietudine particolare, furnicia (qualcosa che si deve fare) e ngustia (apprensione, preoccupazione), ogni giorno è diverso dall’altro, come il mare”

“Noi amiamo il nostro lavoro, desideriamo farlo fin a quando ci sarà possibile farlo…”.

Ad un certo punto chiedo: “Il capitano è a bordo”?. Si volta un uomo robusto: “Eccomi, sono io. Non parlo molto, preferisco faticare (lavorare) con le mani. Parlare mi stanca…”.

Mi zittisco. Lui sorride.

Dopo qualche giorno alle 05.30 mi squilla il telefono. “Fabio”! rispondo “Fabio sono”! E’ il capitano. “Ti ho svegliato”? io replico “Ma no, scherzi..a quest’ora dormire”?

“E allora, vedi di scendere, perché ci sono le sarde”. Rispondo “Sto arrivando”. Ci incontriamo al porticciolo, prendiamo un caffè insieme e poi io ritorno a casa con le sarde e lui alle sue reti.

Grazie Capitano ci vediamo in autunno.

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Fabio Catellani

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Papà di Nicolò e Matteo. L’altruismo e la vocazione alla politica di prossimità mi accompagnano ogni giorno.
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