Prendiamoci il nostro tempo.
Da sempre considero Gennaio il mese più “lungo”, un anonimo lo definiva così “Solo due cose sono infinite: l’universo e il mese di gennaio… ma non sono sicuro della prima”. Una frase che mi fa sorridere sempre e anche riflettere. Io sono sicuro della prima. Non posso non esserlo.
Credo che se dovessi fare un sondaggio, non solo Gennaio risulterebbe il mese più “lungo” ma anche quello più faticoso sotto molto punti di vista. Ma passiamo oltre.
Come nella bella filastrocca di Francesca Castellini “Vien Gennaio zappatore e Febbraio potatore; Marzo in groppa al vento arriva; nell’april s’orna la riva….”
D’altra parte è indispensabile “zappare”, non potrebbe essere altrimenti, non possiamo aspettare che “l’uva ad agosto si faccia matura” da sola.
“Zappare” implica che già dal tardo autunno si inizi a pensare alla semina per l’anno successivo. Un pensiero, lento, che sale e che si palesa nel nostro progetto di vita che sarà un bilancio tra speranze, aspettative e frustrazioni.
Gennaio è indispensabile per prenderci tempo, per progettare, per guardare all’anno passato, le semine che hanno dato risultati migliori, quelle meno, quelle magari da accantonare per qualche stagione, il mese nel quale stringersi intorno al focolare domestico per cercare di scacciare via l’inverno delle sofferenze, dei dolori dei lutti. Un mese per “nutrirci” con un sano ottimismo, sicuramente con gentilezza e cercando di sorridere. Sempre.
Lo considero ancor più mese di “famiglia”, di “comunità”, di fiducia, perché da soli sarebbe davvero difficile da affrontare. Per il suo significato simbolico di avvio, di partenza nell’incertezza, ma nella certezza che le giornate iniziano ad “allungarsi” per dare nuova luce, nuovi orizzonti, nuovi sogni, nuovi progetti. Da realizzare piano, piano, insieme.
Sapendoci aiutare, facendoci aiutare.
A Maria ed Alessandra, sorelle e amiche.
Fabio Catellani
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