Ritratto di un candidato per l’Europa
Ho conosciuto Fabio nel settembre 2021. Eravamo ancora in periodo pandemico ma le cose sembravano migliorare. Io a Dubai per lavoro e lui a casa nella sua Carugate. Era in programma una video call per le 21.00 con tanti altri amici comuni. Lui era già collegato dalle 20.50, io solo qualche minuto dopo; a Dubai era già quasi mezzanotte. In attesa che si collegassero anche gli altri invitati, ci fu il tempo di scambiare qualche battuta. Mi colpì da subito per la puntualità e per il suo ampio sorriso, indice di una persona vocata al buonumore, per intendersi uno di quelli che non si lamenta.
Tra settembre e novembre ci furono altre occasioni di incontro con gli amici de Il Sicomoro ed in particolare con Paolo Danuvola il direttore, forse sarebbe meglio scrivere coordinatore, data la sua tendenza a coinvolgere le persone e a costruire relazioni. Nei mesi successivi ho poi iniziato a cogliere in Fabio oltre all’autorevolezza, una consistente dose di ironia, che per un politico certamente non è dote comune.
Una volta eletto consigliere municipale non mi ha mai fatto mancare il suo supporto. Un messaggio Whatsapp, una breve telefonata ed ecco che mi sentivo parte di un gruppo. La cosa sorprendente è la capacità di Fabio di rispondere in tempo “quasi” reale.
Mi ha poi stupito la sua decisione di non ricandidarsi per il terzo mandato alle elezioni regionali in Lombardia a febbraio 2023. “Torno a fare il giornalista, per fortuna ho un lavoro”. Oltre a tornare a fare il giornalista è stato nominato presidente della prestigiosa Fondazione Culturale Ambrosianeum.
E ad animare il suo podcast ed organizzare delle interessanti serate culturali a sfondo benefico presso il Refettorio Ambrosiano. Io cercavo di sederemi sempre vicino a Paolo Danuvola.
Poi la sua comunicazione che si sarebbe candidato al Parlamento Europeo. E grazie alla sua candidatura ho potuto conoscerlo più da vicino venendo contagiato dalla sua campagna elettorale che ha investito tanto nelle persone e nelle relazioni: una scelta oserei dire anacronistica ma decisamente coraggiosa e di vocazione.
Fabio è un “politico di confine”, non perchè sia originario di Cormons in Friuli, ma perchè ho capito che per lui vengono prima le persone, le relazioni e poi la politica che ne è conseguenza.
Perchè sostengo Fabio Pizzul?
Perchè è uno di noi.
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